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WWWishes #unpostperilpost #Unlucky Corporation

WWWishes #unpostperilpost #Unlucky Corporation

WWWishes è la nuova serie di post attraverso cui la nostra CCCrew si apre alla ripartenza dopo la quarantena. Non più solo un racconto di questa condizione straordinaria ma una breve riflessione su ciò che faremo appena potremo godere di maggiore libertà di movimento. WWWishes come auguri e desideri. Sia umani che professionali.

Dal suo Veneto, ecco il messaggio di Unlucky Corporation.

A Venezia facevo un gioco con Checco, guardavamo le case e provavamo a immaginare chi potesse viverci: “In quella ci sta un tale che porta il parrucchino e ama la moglie così tanto, da non volerle dirle che odia come cucina”.
Durante questo periodo di carcerazione “volontaria”, ho rotto lo schema del gioco e sono in un certo modo entrata veramente nelle case degli altri. Con le videochiamate ho intravisto l’intimità domestica di professori e professionisti, che passava anche nelle tute sgualcite, nelle facce struccate, nei panni ammucchiati, nei piani cottura sporchi. Ci ho riconosciuto moltissima umanità, un’umanità che prima, nella frenetica ricerca della perfezione del mondo pre-quarantena, non aveva mai trovato spazio.
In questi giorni mi sono sentita più vicina alle persone di quanto non mi succedesse quando ancora potevo toccarle. Alla fine nella nostra intimità ci dimostriamo tutti uguali: odio lavare i piatti e sicuramente è così anche per il mio professore, anche se magari è quello che mi mette così tanta soggezione da farmi balbettare.
L'augurio della corporazione per il post quarantena è quello di continuare a essere umani, anche truccati e senza tuta.