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Paola Tassetti e il suo affascinante mondo sensibile. Natura, anatomia e simbolismo in un insieme del tutto originale.

Paola Tassetti e il suo affascinante mondo sensibile. Natura, anatomia e simbolismo in un insieme del tutto originale.

Qual è la tua storia artistica e professionale?

 

Mi nutro di paesaggio, riconosco in esso chi sono. Percepire qualsiasi stato di coscienza provenire da elementi vegetali è sempre stato il mio “modo sensibile” di abitare gli organi di senso (occhio, orecchio, vestibolo, mucosa olfattiva e mucosa gustativa). A 13 anni ho iniziato ad avvicinarmi ai colori, ai fogliami, ai rami, alla tela, alla mente attraverso fattori emozionali motivati dalla curiosità dei primi contatti con l’arte. Sin da piccola ho avvertito la volontà di interpretare la natura svelandone il senso, le trame espressive, i ritmi costruttivi e i percorsi immaginativi per comprenderne la grazia.

Tutti i miei lavori degli ultimi 5 anni sono legati dall’attrazione al simbolismo, per mezzo di studi su tela, su carta, bozzetti botanici, diari, illustrazioni, collage e installazioni.

Attualmente disegnare il paesaggio interno mi permette di sviscerare uno dei luoghi più dinamici esistenti: l’interiorità come grande terreno fertile.

Quali sono I temi e i concept visivi che ami particolarmente?

Seguo i miei flussi interni, studio anatomia e botanica sui libri di testo, manuali, tavole mediche, herbarium, archivi di memoria, raccolte vegetali e accumulo reliquarium dal paesaggio che chiamo“Reliquiari Vegetativi” (urne, teche, ampolle, muffe, rami, radici, sementi, pietre).

In questo modo riesco ad attraversare la “mia struttura” anatomica interna. Questo aspetto di ricerca e di studio spinge la mia fantasia a disegnare e a comprendere l’anatomia umana, sezionano parti che poi stravolgo e unisco a parti botaniche, cercando elementi che fra loro dialoghino nel divenire delle forme.

I soggetti vegetali vengono classificati e poi associati agli organi del corpo, unendosi nella composizione di un unico paesaggio surreale che arricchisce l’immaginario visionario.

Il Simbolismo, mi permette di apprenderne la sostanza emotiva, che percepita come materia informe, si manifesta successivamente attraverso disegni, pattern, tavole, agende, diari e concept visivi dettagliati.

Il tuo modus operandi, tra reference, photoshop, interventi autoriali, illustrazioni, layer sovrapposti, è molto personale.

Il mio Modus Vivendi traccia costantemente il mio Operandi.

La raccolta di forme elementari, come un ramo, una foglia coglie l’universo del tempo, induce la mia immaginazione a entrare in una nuova poetica compositiva.

Classifico e interiorizzo struttura, funzioni, forme e grazia di elementi vegetali e successivamente analizzo le patologie anatomiche dei soggetti che voglio ritrarre. Il loro incontro avviene attraverso schizzi e bozzetti su carta dove i soggetti raccolti si uniscono in un legame concreto. Gli studi su carta vengono digitalizzati e conservati in un grande archivio personale, che mi permette di formularne il loro ordine estetico e patologico (anatomico). Le trame si sovrappongono fondendosi in soggetti autonomi, foglie arteriose, timpani vedenti, muscolature filamentose, vasi sanguiferi di linfa vegetale che rappresento per mezzo di serigrafia e/o stampa su tela in un primo layer monocromatico per poi procedere con il ritocco a mano per mezzo di colori ad olio, inchiostri, pantoni, acquerelli, acrilici.

Raccontaci le tue ispirazioni per i primi tre soggetti di PPPattern.

Ho accolto con profondo entusiasmo l'invito di PPPattern a realizzare un lavoro cosi emozionale, energico e ricco di contenuti reali per celebrare la creatività italiana.

Fin da subito ho iniziato a ragionare sul fattore emotivo vegetale, sulla pianta come forza elementare che, nella sua intrinseca geometria lega molteplici forze, difatti ha in sé modulazioni che compongono un ordine, come in “Reticolato Botanista” o espressioni visionarie come in “Apparato Visionario”, in cui la figura polifemica si lega a soggetti in piena fioritura, come ad avvolgere forza e forma.

I "Condotti vegetativi" sono nati con l’esigenza di celebrare la coesistenza di due mondi, quello antropico da una parte e quello organico dall’altra, per sviscerare lo scambio tra corpo e natura tradotti in elementi anatomici, ed elementi botanici, naturali. Composizioni create con l'esigenza di ritrarre una genesi formativa, la fonte di una forza che nei suoi ritmi plasma gli spazi che ci circondano. Forme organiche, vitali e sperimentali che siano capaci di fare compagnia agli occhi e al pensiero estetico, di “essere e esserci” in un contesto quotidiano.