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Le ragazze del Pistrice.

Le ragazze del Pistrice.

Francesca Protopapa, alias Il Pistrice - il nome del suo mostro marino preferito - è l'autrice di un trittico di pattern molto apprezzato nel nostro catalogo. Vive da anni a Parigi, ma il suo impegno e la sua attenzione rispetto alla produzione artistica italiana è sempre stato vivo e propositivo. 

Nel momento della ideazione dei pattern per il nostro brand, la tua scelta si è orientata verso la sezione PEOPLE; il tuo racconto visivo, nello specifico, è andato nella direzione di tre figure femminili (Aida, Eva, Mei) molto differenti tra loro. Ci puoi descrivere il tuo percorso creativo?

Il linguaggio di volti, corpi e sguardi è da tempo al centro della mia ricerca. In questo caso, l’idea era di a disegnare delle silhouette femminili, cercando di semplificarne i tratti e integrandoli ad una composizione geometrica autonoma. Quello che mi interessava era la linea di confine tra figurativo e non figurativo, scegliendo una gamma di colori insolita e vagamente vintage.

Il tuo territorio di elezione, tra fumetto e illustrazione, ha dei confini mobili oppure ritieni importante che il tuo modulo espressivo risulti immediatamente codificabile?

La mia dinamica lavorativa è assolutamente intuitiva, mossa da una serie di immagini e suggestioni presenti nella mia mente, che sono spesso già abbastanza chiare prima di posare la matita sul foglio. Gran parte della ricerca è mentale e largamente influenzata da magazine, cinema, arte e web. I colori sono certamente il motore del mio modulo espressivo e le mie scelte estetiche restano piuttosto codificabili, indipendente dall’applicazione lavorativa. Non si tratta esattamente di una scelta, è piuttosto una necessità creativa espressa dalla mia personalità.

La tua scelta di vita professionale è da anni legata alla città di Parigi. Da romana, come vivi questa distanza?

La vivo molto bene. Non solo perché amo la città in cui ho deciso di abitare per la qualità di vita che mi permette di avere, ma anche perché la lontananza da Roma non mi crea frustrazione visto che ho spesso l’occasione di rientrare, sia per ritrovare amici e famiglia che per ragioni professionali. Devo ammettere che questa vita in bilico tra due città meravigliose mi calza a pennello, sento di essere molto fortunata e di riuscire a prendere ciò che di meglio i due paesi hanno da offrirmi.

A Roma ti lega sempre una collaborazione, crediamo per te speciale, con ARF, il festival del fumetto che tra poco presenterà la sua quinta edizione, per il quale sei anche responsabile di un'area specifica.

Si, da quattro anni collaboro con la direzione artistica dell’ARF Festival e insieme alla mia « socia » Rita Petruccioli (i cui pattern fanno anche parte del nostro catalogo, ndr), dedichiamo tutte le nostre energie per dar vita alla Self ARF! Quasi un festival nel festival, quest’area ospita una selezione del variegato mondo delle edizioni autoprodotte italiane. Una collaborazione che anno dopo anno mi da l’occasione di conoscere delle persone straordinarie e di arricchire la mia esperienza di curatrice, oltre che di artista. Produrre autonomamente i propri lavori al di fuori delle logiche del mercato editoriale tradizionale, è spesso il passaporto per dar vita a delle pubblicazioni creative e originali che possono vestire linguaggi e segni grafici estremamente diversi. Vi invitiamo a scoprirli assieme a noi il 24, 25 e 26 maggio 2019 presso il Mattatoio di Testaccio!