L’artista procede verso la sua costante e personale ricerca che vede un forte connubio tra segno grafico e realistico. L’idea dell’artista è quella di commutare all’interno delle proprie produzioni elementi simbolici, l’equilibrio delle forma e la potenza delle icone creando un dialogo capace di abbracciare due distinti percorsi tematici. Da una parte la fascinazione per la storia antica ed attuale, con miti e personaggi pubblichi intrecciati tra loro, dall’altra l’elemento naturale, con forme e figure organiche, la perfezione delle geometriche che chiudono il cerchio di un approccio sospeso in un limbo tra mistico ed onirico. Rigorosamente gray scale la tecnica del puntinismo permette di giocare con la luce e coi toni di grigio e permette di creare diversi piani di visione la forza del segno proposto, incentrato sul punto, sulla macchia, come unico vincolo visivo l’intera ricerca artistica di Werther vive di una costante alternanza di casualità e rigore della riproduzione; un passaggio dalla accidentalità di un segno impulsivo, a un altro empirico e preciso, trovando il fondamento teorico in rigoroso studio sulla forma – intesa come rapporto tra imprevedibilità casuale e matematica – sulle geometrie che la compongono, e sulla suggestione individuale che ne deriva, mettendo in atto il famoso motto della psicologia della Gestalt, per cui “l’insieme è sempre più della somma delle sue parti”.